Santa Maria di Gesù (CT)

Santa Maria di Gesù - Parrocchia
Piazza Santa Maria di Gesù, 18 
95124 Catania
tel. 095.447778 - cell. 351.9003281
email: santamariadigesu.ct@gmail.com

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La chiesa di Santa Maria di Gesù è una chiesa di Catania sita sul lato nord della piazza a cui dà il nome, nell'omonimo quartiere; la sua prima edificazione risale al 1442.

STORIA
Il sito ove sorge la chiesa attuale, nel Trecento era sede di una piccola cappella, attiguo alla quale sorse, in seguito, anche un piccolo convento di religiosi francescani dell'Ordine dei frati minori osservanti. La cappelletta era posta al margine di un'area nota fino a qualche secolo fa come Selva del convento di Santa Maria di Gesù, compresa tra l'attuale Giardino Bellini, la via Plebiscito e il viale Regina Margherita nei cui pressi si trova una tomba di forma circolare chiamata Mausoleo Modica. Tale area dal V secolo a.C. al tardo impero romano e quindi anche in epoca cristiana, ebbe un utilizzo a scopo funerario: ciò spiegherebbe sia la presenza della cappella del convento in epoche successive.

EPOCA ARAGONESE
La chiesa vera e propria di Santa Maria di Gesù sorse nel 1442, e fu gradatamente nel tempo decorata con opere d'arte, nel 1498 con la Madonna con bambino di Antonello Gagini, una delle più alte espressioni del rinascimento siciliano fra le sculture presenti in città, recante nello scanello le raffigurazioni della Visitazione della Beata Vergine Maria, di San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio di Padova.
Arricchita ulteriormente col trittico di Antonello da Saliba, dipinto autografo su tavola (Antonœllus Messenius de Saliba hoc fecit opus die 2 juliì 1497).

EPOCA SPAGNOLA
Nel 1519 fu decorata con gli addobbi della Cappella Paternò e Porta realizzata da Antonello Gagini,[1][4] nel 1525 con la pala d'altare di Angelo Di Chirico.
Nel 1626 si insediano i religiosi dell'Ordine dei frati minori riformati.[1] Nel 1628 Umile da Petralia, artista scultore appartenente all'ordine dei riformati, realizza il Crocifisso ligneo.
Dopo la distruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1693, la chiesa fu riedificata agli inizi del XVIII secolo con l'attuale caratteristica facciata da fra' Girolamo Palazzotto e decorata in seguito con stucchi che, tuttavia, nel restauro del chiostro attiguo, apportarono la copertura di opere d'arte più antiche.
Nel 1949 la chiesa è stata elevata a parrocchia.

ESTERNO
La facciata è austera, di gusto romanico, con la decorazione laterale, tipica di molte chiese dell'area etnea, ad alternanza di pietre squadrate di basalto nero e pietra bianca.

INTERNO
La chiesa, a navata singola, ai due lati presenta delle cappelle edificate da alcune famiglie della nobiltà catanese.
Sono custodite opere di Angelo De Chirico, Giuseppe Zacco, Antonello Gagini.

CAPPELLA PATERNÒ
Alla Cappella Paternò si accede attraverso un bel portale scultoreo opera di Antonello Gagini e della sua bottega del 1518 - 1519, patrocinata da Alvaro Paternò recante in bassorilievo la raffigurazione della Pietà. Lo stile omogeneo e raffinato della cappella riflette i canoni delle scuole del XVI secolo nel cui periodo venne realizzata. Busto raffigurante Alvaro Paternò. Sull'architrave ricorre l'iscrizione:

«STIRPE PATERNONVM SERIEQVE INSIGNIS EQVESTRI - ALVARVS, EXIMIÆ CVI PROBITATIS HONOR - TEMPLA DIV AC PATRIAM FOVIT VIVENSQVE SACELLVM - HOC STATVIT PLACIDO PROSPICIENS CINERI - M°. CCCCC°. XVIIII°»