La formazione permanente abbraccia tutto l'arco della vita e si compone di diversi periodi corrispondenti all'età della persona.
II ministro provinciale e il suo definitorio sono i responsabili della formazione permanente. In questo servizio, sull'esempio di Francesco, esprimono la paternità-maternità che li rende attenti, rispettosi e vicini al cammino dei singoli frati e delle fraternità.
All'interno della fraternità locale, il guardiano è il primo e diretto responsabile della formazione permanente.
In questo servizio, il ministro provinciale con il suo definitorio e i guardiani sono aiutati dal Moderatore della Fo.Pe, che ha il compito di proporre e organizzare nell'ambito di propria competenza.
Strumenti privilegiati per l'animazione dei frati sono il dialogo personale, la visita fraterna e pastorale, le lettere circolari, i capitoli, i ritiri, gli esercizi spirituali e le giornate di fraternità.
All'interno della fraternità locale, il guardiano è il primo e diretto responsabile della formazione permanente.
La vita fraterna quotidiana si conferma come il luogo privilegiato e insostituibile per sostenere e verificare il costante progresso dei frati sulla via del Vangelo.
Gli esercizi spirituali, i tempi forti dell'anno liturgico, i capitoli provinciali e locali e le assemblee straordinarie sono occasioni nelle quali i singoli frati e la fraternità crescono verso la piena maturità di Cristo.
L'anno sabbatico o esperienze analoghe, che offrono non solo l'opportunità di aggiornamento professionale, ma anche e soprattutto quella di rinnovare se stessi, dovrebbero diventare una prassi comune, proposta dalla fraternità ad ogni frate, almeno ogni dieci anni.
Si favorisce la partecipazione dei frati anche alle iniziative di formazione permanente promosse dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalle diocesi e da altri istituti di vita consacrata e in particolare dal nostro Ordine e dalle famiglie francescane.