Santa Maria della Guardia - Parrocchia
Via Zoccolanti, 2
95127 - Catania
tel. 095.370480
Nel 1865 la borgata Guardia-Ognina rappresentava una superficie arida di nuda e nera lava vulcanica, probabilmente in seguito all’eruzione dell'Etna del 1669.
Verso il 1870-1872 alcuni devoti signori che si recavano annualmente nella detta contrada, ebbero la felice idea di fabbricare una chiesetta, allo scopo di sviluppare moralmente e materialmente la ridente borgata e potere adempiere i loro doveri religiosi nei mesi estivi che solevano passare fuori città.
Durante la costruzione un certo signor Zappalà-Spina fece un viaggio in Francia, e quando per mare giunse a Marsiglia fu colpito dalla bellezza del faro che splendeva luminosissimo sul promontorio del porto dove una colossale statua indorata di Maria a corona della grandiosa Chiesa serviva di faro ai naviganti.
Collegando col pensiero questo santuario e la sua missione con la chiesetta che sorgeva in Ognina, vi trova delle analogie: il lido che sorride sul mare all'uscita del porto, in nome della zona catanese guardia; tutto ciò suggerì al devoto avvocato l'idea di dedicare la seta nascente alla madonna della guardia.
Ritornando in patria propose e caldeggiò la sua idea che fu ben accolta ed attuata. Il primo aprile 1875 Monsignor benedetto Dusmet, arcivescovo di Catania, benedisse ed aprì al culto il nuovo tempio. Oggetto di premurose cure da parte dei signori fondatori e dei fedeli, la chiese a reclamava fra l'altro un quadro della vergine Maria. Allora il signor Zappalà invitò nel suo villino un ottimo pittore cittadino, il Gandolfo, egli suggerì l'idea del quadro, qual è oggi si venera nella nostra Chiesa. Fece cioè copiare la madonna di Raffaello, detta di Foligno, e aisuoi piedi fa dipingere una giovanetta, simbolo della nascente borgata, che offre il cuore a Maria, dalla quale viene porta un'àncora. La dolce Signora dell'amore, che in quel lembo di lava aveva voluto eretto un trono di grazia e costituirsi guardiana potente, volle premiare i devoti ogninesi regalando loro una casa religiosa che ne assicurasse il culto.
Nel 1885 tre padri francescani, costretti ad abitare per tanti anni fuori convento per la legge della soppressione di ordini religiosi, unirono insieme i loro modesti risparmi e si accordarono costruire una casa dove trascorrere in fraterna unione degli ultimi anni della loro vita. A questi poveri figli San Francesco, per realizzare il loro sogno, occorreva pure una chiesa. Non potendo edificarne una nuova si presentarono fidenti al santo arcivescovo di Catania e gli chiesero la chiesetta della madonna della guardia, di recente costruita. Accolse ben volentieri il santo prelato la domanda di religiosi, e cedette incondizionatamente e in perpetuo l'uso del tempietto agli religiosi, i quali, a cui è stato subito uno spessore di terreno retrostante la Chiesa, iniziarono i lavori per la costruzione del loro luogo di riposo, all'ombra della madonna della guardia.
Il 4 ottobre 1888, solennità di San Francesco, fra la gioia dei vecchi religiosi e gli altri venuti da Messina con a capo il ministro provinciale, veniva inaugurato il convento e gettate le basi della nuova Provincia di Sicilia dei Frati Minori, distrutta dalla soppressione. In quel giorno furono ricevuti quattro giovani che avevano chiesto di vestire il saiofrancescano.
Lo sviluppo della Chiesa andò di pari passo con lo sviluppo del convento. Le Chiesa però, per lo straordinario incremento della borgata, fu ampliata verso il 1893 e nel 1903 fu aperta al culto. L'opera però di allestimento ed il corredamento non ebbe termine, ma proseguì con sempre crescente zelo dai religiosi, i quali bussando di porta in porta, ne fecero un gioiello di arte e di religione. Vanno ricordati i lavori di sculture in legno eseguiti dal maestro ebanista Nicolò Campo da Castel di Lucio; lavori che costituiscono una vera rarità per le chiese di Catania e la rendono una delle più ammirate della città. La fatale rovinosa guerra del 1940-43 ridusse questo nostro tempio o ad un mucchio di macerie: crollò la volta; orrendamente mutilate le statue e stracciati i quadri; ridotti in schegge i preziosi lavori di sculture in legno dei 4 trittici, tutti i sacrifici dei religiosi dei devoti cancellati! Solo la fede dei medesimi nella protezione della Vergine poteva ridare la bella Chiesa l'antico splendore. Ciò avvenne nel breve spazio di 22 mesi, frutto del lavoro di padre Benedetto Alessi, superiore del tempo. Grazie anche alle innumerevoli e generose offerte dei fedeli, le Chiesa risorse dalle sue rovine più bella armoniosa di prima. Essa fu la prima a risorgere delle ventiquattro chiese della città distrutta dalla guerra.
In 1865 the township Guardia-Ognina represented a dry surface of bare and black volcanic lava, probably following the eruption of Etna in 1669. Around 1870-1872 some devoted gentlemen who went annually to the said district, had the happy idea to make a church, in order to develop morally and materially the laughing township and power to fulfill their religious duties in the summer months that used to pass out of the city. During the construction a certain Mr. Zappalà-Spina made a trip to France, and when he reached the sea in Marseilles he was struck by the beauty of the lighthouse that shone brightly on the promontory of the port where a colossal statue of Mary crowned the grandiose Church served as a lighthouse to sailors. Linking this sanctuary and its mission with the church that once stood in Ognina, there are similarities: the beach that smiles on the sea at the exit of the port, in the name of the Catania area guard; all this suggested to the devoted lawyer the idea of devoting the nascent silk to the madonna of the guard. Returning to his homeland he proposed and supported his idea that it was well received and implemented.On April 1, 1875, Monsignor Benedict Dusmet, archbishop of Catania, blessed and opened the new temple to worship. A subject of thoughtful care by the founding lords and the faithful, the church claimed a painting of the Virgin Mary, among other things. Then Mr. Zappalà invited an excellent urban painter to his villa, the Gandolfo, he suggested the idea of the painting, which is today venerated in our Church. He made a copy of the Madonna of Raphael, called Foligno, and at his feet he painted a young girl, symbol of the nascent village, which offers the heart to Mary, fromwhom an anchor is brought. The sweet Lady of love, who in that strip of lava had wanted to erect a throne of grace and become a powerful guardian, wanted to reward the devotees each giving them a religious house that ensured the cult.In 1885 three Franciscan fathers, forced to live outside the convent for many years due to the law of suppressing religious orders, united their modest savings together and agreed to build a house where they could spend a fraternal union of the last years of their lives. To these poor sons, St. Francis, in order to realize their dream, a church was also needed. Not being able to build a new one they appeared trustworthy to the holy archbishop of Catania and asked him for the recently built church of the Madonna della Guardia. He accepted the holy prelate willingly the request of religious, and he unconditionally and in perpetuity gave the use of the temple to the religious, who, to which a thickness of ground was immediately behind the Church, began the works for the construction of their place of rest, in the shadow of the madonna della guardia. On October 4, 1888, solemnity of St. Francis, between the joy of the old religious and others who came from Messina led by the provincial minister, was inaugurated the convent and laid the foundations of the new Province of Sicily of the Friars Minor, destroyed by the suppression. On that day four young men were received who had asked to dress the Franciscan habit. The development of the Church went hand in hand with the development of the convent. The Church, however, due to the extraordinary increase in the village, was enlarged around 1893 and in 1903 was open to worship. But the work of setting up and the furnishing did not end, but continued with ever increasing zeal from the religious, who knocked fromdoor to door, made it a jewel of art and religion. The works of wood carvings performed by the master cabinetmaker Nicolò Campo from Castel di Lucio should be mentioned; works that are a real rarity for the churches of Catania and make it one of the most admired in the city. The fatal, ruinous war of 1940-43 reduced this our temple or a pile of rubble: the vault collapsed; the statues have been hideously mutilated and the paintings torn up; shredded the precious works of wood carvings of the four triptychs, all the sacrifices of the religious of the devotees canceled! Only the faith of the same in the protection of the Virgin could restore the beautiful Church to its ancient splendor. This happened in the short space of 22 months, fruit of the work of Father Benedetto Alessi, superior of time. Thanks also to the innumerable and generous offerings of the faithful, the Church resources from its most beautiful and harmonious ruins as before. It was the first to resurrect the twenty-four churches in the city destroyed by the war.