S. Antonio di Padova - Santuario
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Il convento di S. Antonio di Padova fu fondato nel 1400. Sembra che i fondatori siano stati dei banditi appartenenti alla famiglia "Caliri" che, con il denaro del brigantaggio e in espiazione dei loro peccati, costruirono il convento e la chiesa. Per oltre due secoli i frati svolsero il loro apostolato nella città diffondendo la devozione per S. Antonio, ancora oggi molto sentita. Nel 1866, per la legge di soppressione, il convento fu incamerato dal Demanio che adibì i locali per la lavorazione del tabacco. I frati, chiudendo con un muro una parte della chiesa che adibirono a cucina, scelsero di abitare nel coro, che collegarono alla chiesa con una scala a chiocciola. Nel 1950 il convento è riconsegnato ai frati in condizioni disastrose. Iniziano i lavori di restauro non con pochi sacrifici e rinunce per riportare la struttura al suo antico splendore. Fu riacquistata una parte deil giardino anch'esso espropriato e lentamente il luogo ridivenne abitabile. Oggi è uno dei conventi più graziosi della Sicilia dove lavora ed opera una giovane fraternità collaborata dalla "Chiesa viva" che sono i numerosi gruppi francescani presenti. Tra le parti più suggestive dell'antica struttura conventuale il chiostro merita un particolare sguardo. Formato da colonne monolitiche di roccia arenaria, si presenta ben proporzionato ed equilibrato. Un tempo le sue mura erano ricche di affreschi, ormai deteriorati dal tempo, di cui alcuni raschiati, altri ricoperti di calce. Certamente un attento restauro contribuirebbe a ridonargli l'originaria bellezza. La chiesa, rinnovata dai lavori di ristrutturazione del 1985, custodisce un prezioso crocifisso collocato sull'abside del XVII secolo, la statua seicentesca di S. Antonio di Padova, alcuni affreschi datati 1733, tre tele di discreta fattura e una statua marmorea della Vergine Maria della scuola del Gagini, datata 1719.
St. Anthony of Padua Friary was founded in 1400. It seems the founders had been some bandits of the “Caliri” family, who built friary and church with brigandage money to expiate their sins. For over two centuries friars worked spreading St. Anthony devotion still today lively. In 1866, owing to suppression law, friary became State property and used as tobacco working. With a wall friars closed part of the church and used it like kitchen, they lived in choir linked up by a spiral staircase to the church. In 1950 friary returned to the Franciscans but in disastrous state. Restoration work began with hard sacrifices to bring friary again its old splendour. The garden was repurchased and slowly became liveable. Nowadays friary is one of the most graceful in Sicily. A young brotherhood leads Franciscan groups and together give life to Barcellona Church. The old cloister is very striking, it deserves have a look at it. It consist by monolithic sandstone columns and it is well-proportioned and balanced. One time its walls was painted in fresco, but today they are not visible more. Certainly a careful restore would contribute to give again it original shine. Restored in 1985, the church has a seventeenth century precious crucifix placed in the apse. Also there are a seventeenth century St. Anthony of Padua statue and some frescos dated 1733, and three fair-made paintings and a Virgin Mary statue by Gagini school dated 1719.